venerdì 1 giugno 2007

Ho sempre avuto un debole per loro...

Ormai mi e' entrata in testa...la canticchiero' per tutto il fine settimana!

Buon Week end a tutti

IL DOLORE

Ringrazio Francesco per l'affetto che mi ha dimostrato,voglio solo dire in aggiunta,che non è il fisico a tradire,11 fratture tre vertebre saldate una sull'altra,180 di max,sono carezze rispetto al freddo del cuore,alle coltellate alle spalle,al dolore di stringere polvere tra le mani.
Agli amici del blog,se permettete un consiglio:vivete,vivete sempre fortissimo e al massimo.

Me se riabbottonano i pantaloni..

..dopo due anni di inattività e bagordi di ogni tipo ho ricominciato finalmente a rimettermi in moto, grazie anche al supporto morale di Forrest e di Paola, ma soprattutto grazie al mio fisico, che nonostante la mole, si permette il lusso di viaggiare comodamente per quaranta minuti con più di cento Kg. La settimana si chiude con tre giorni di attività fisica ( il quarto tra domani e domenica ). Finalmente oggi riposo, con la garanzia di aver già perso due Kg, e che i miei Jeans si abbottonino ( cosa che non accadeva da mesi ormai ).
E poi c'é qualcuno che, amato o odiato, sta peggio di me...

A metà serata....

Caro Frà ti consiglio, a metà set questo pezzo dei Twins 'Ballet Dancer', sicuro impatto in pista fratello.

Ed è arrivato anche Venerdio




Buongiorno a tutti, apparentemente un venerdi come tutti gli altri, ma ....
più trascorrono i minuti e più mi accorgo che purtroppo non lo è ....
Svegliato presto stamattina, anche se sarei potuto rimanere comodamente a letto ...
Giustificato da un comodissimo certifcato medico ma..
La mia etica professionale non me l'ha permesso ...
quindi eccomi qui .. con un dente in meno in bocca ...
5 punti in più che mi tirano da morire...
Basta.... mi son rotto di scrivere ...Cià

L'amico romano

Buon giorno cari amici, oggi é l'ultimo giorno lavorativo della settimana, stasera serata anni '80 in provincia di Roma ( Tagliacozzo - Palazzo Mastroddi ) pertanto voglio cominciare cosi'. Con un pò di romanesca romanità...

giovedì 31 maggio 2007

Quando il Brasile incontra Bari

Eh no, non sto parlando di Lino Banfi in "Allenatore nel pallone" (fratello di Lecce ndr), ma di Nicola Conte, noto Dj barese (per la verità molto piu noto in Inghilterra e negli Stati Uniti, che in Italia) e di Rosalia De Sousa.

So che non sto parlando proprio di una coppia nuova, però vale la pena riascoltarli qualche volta. Lei ha una voce ed un’intonazione davvero particolari. Lui una creativita che, non a caso, lo ha portato a collaborare regolarmente con Dj di calibro internazionale (Thievery Corporation, tanto per citare qualcuno).

Il CD intitolato Garota Moderna è davvero un manifesto del genere.

Buon ascolto

Le mie frequenze delle 20:00





In questo momento mi sento così, anzi, spesso mi sento così. La pace interiore più totale..

Il nostro Roberto Alfatti Appetiti fa rumore, parecchio..

Non posso non pubblicare le risposte del Corriere dela Sera e di Libero all'articolo del nostro Roberto sul Moretti della discordia..



Lodi dal «Secolo»
Moretti divide AN


MILANO. «Film importanti». «Sarcasmo feroce». «Malinconica ironia». «Mirabile». «Nient'affatto comunista». E voilà, dopo il Corrado Guzzanti di «Fascisti su Marte», «Bella ciao», il giovane Holden e compagnia bella, anche il «compagno» Nanni Moretti viene strappato al polveroso Pantheon contemporaneo della sinistra. Il Secolo d'Italia, nella nuova versione sbarazzina, dedica un paginone estasiato a «Ecce Nanni». Tanta enfasi lascia perplessi i dirigenti di An. Maurizio Gasparri è velatamente critico: «Moretti? Quello del Caimano? Un propagandista di menzogna, becero, delinquenziale, vergognoso. Un poveretto». Accigliata Daniela Santanché: «Certo, riabilitiamolo: ora mancano solo Che Guevara e Fidel Castro». Roberto Alfatti Appetiti, autore dell'agiografia e grande fan di Mister No, «un anarcoindividualista», non è nuovo a simili revisionismi culturali. Cercò di «tirare per la giacchetta» anche Luciano Bianciardi, l'anarchico per definizione, nonché Fante e Bukowski. Prosegue Gasparri: «Moretti è un intellettuale organico. Anzi di più, visto che detta la linea. Il Secolo cerca solo di farsi notare, ma è una cupio dissolvi. Ognuno ha le sue perversioni, io preferisco Pieraccioni». La Santanché è lapidaria: «Appartiene a un altro pianeta. Non mi piace nulla di lui». Anche Ignazio La Russa se la prende con il Secolo: «Vuole creare scalpore, sbaglia». E su Moretti: «Non tutto è da buttare, Ecce Bombo mi piaceva. Ma ora è un militante. Volete un bravo regista nuovo? Marco Carlucci, che ha fatto Il punto rosso». Infine Gianni Alemanno: «Moretti bravo? E' la scoperta dell'acqua calda. Il portaborse era un capolavoro. Ma parla sempre male di noi e ha valori completamete diversi. Non mi pare il caso di trasformarlo in un santo».

Al. T.


REVISIONISTI PER FORZA

Caro Secolo, Moretti proprio no

Diciamolo subito. Il nuovo, coraggioso, corso del Secolo d'Italia ci piace. Hanno fatto bene a rivendicare alla destra personaggi da sempre, e spesso a torto, collocati dall'altra parte, come Vasco Rossi. E bene stanno facendo adesso, presentando nella rubrica "Appropriazioni (in)debite" figure da apprezzare a prescindere da ogni connotazione politica, anche se schierate a sinistra, come Francesco Guccini o, a breve, Beppe Grillo, per il loro valore di artisti. Ma Nanni Moretti, per favore, no. Risparmiatecelo. Non ce lo meritiamo noi e soprattutto non se lo merita lui. Che piaccia a Quentin Tarantino, lontano dai salotti radical-chic e dalle terrazze romane, ci sta. Che possa invece piacere a quelli che non degna di uno sguardo, proprio no. Il cinema di Nanni è autoreferenziale come lui. I sessantottini, i post-sessantottini, gli splendidi quarantenni, la Nutella, la Vespa... Un hortus conclusus, e neppure bello. Chi è fuori, ed è ovviamente e per fortuna del Belpaese la maggioranza, resta fuori. Considerato un barbaro, plebaglia adatta agli show televisivi del Caimano. Roberto Alfatti Appetiti, l'autore dell'articolo, ricorda e celebra anche l'invettiva di piazza Navona, il j'accuse ai dirigenti dell'Ulivo. Ok, perfetta pars destruens. Ma la par construens? D'Alema non avrà detto cose di sinistra, però il professor Pancho Pardi chi era e chi è? Comparsa da salotto, da girotondo, buono per la ricreazione. E il Moretti attore? Pur tralasciando il capitolo-voce, in questi giorni sta girando per la Fandango, quella dei libri di Baricco, "Caos calmo", tratto dall'omonimo romanzo di Sandro Veronesi. Roba da ritoccare l'immortale battuta in "non lo vedrò e non mi piacerà". P.S. I Moretti da salvare sono piuttosto il fratello Franco, studioso di letteratura comparata e, soprattutto il padre Luigi, grande epigrafista e mio professore per pochi mesi nel 1990 alla Sapienza.

Miska Ruggeri

Pensieri scorretti



Pensieri scorretti. 1837 aforismi per togliere la ragione a chi ce l'ha.
Guerri Giordano B.
Prezzo € 14,00
Dati 2007, XVII-306 p., rilegato
Editore UTET

Un ottima selezione di Aforismi per tutti i gusti..

"L'aforisma è uno stimolo a pensare, oltre che un self-service di pensieri ben confezionati. A volerne fare un po' di storia, il termine è un grecismo - che significa " delimitare, separare, scegliere " - rimasto a lungo nell'ambito del linguaggio tecnico-scientifico. Solo nell'Ottocento avanzato l'aforisma divenne un vero e proprio genere letterario, specie dopo l'uscita di " II crepuscolo degli idoli " di Friedrich Nietzsche (1888). Da allora ne sono state tentate varie definizioni e delimitazioni, che però poco ci interessano: a partire dalla più brutale, quella di Gesualdo Bufalino per cui " Un aforisma benfatto sta tutto in otto parole. " Un aforisma benfatto, a mio parere, è quello capace di generare un effetto-sorpresa, tanto più nel caso di quelli scelti per questa raccolta, che vuole essere l'esaltazione del paradosso, forma estrema dell'aforisma. "
(Dall'introduzione di Giordano Bruno Guerri)

Fuori ufficio per un bel po'



Buona giornata a tutti...

mercoledì 30 maggio 2007

Dedicato al genio di Miles Davis





Lo stereotipo comune che ha portato ad identificare il jazz come musica di elite e di ambienti raffinati, ci ostacola a riconoscere la creatività, l’innovazione e la trasgressione che ha caratterizzato il jazz dalle sue origini ed almeno fino agli anni 70.

L’esplosione del fenomeno James Brown, e, successivamente, della musica rock hanno relegato la musica jazz ad un pubblico limitato, rispetto a fenomeni che attraevano ed attraggono ancora oggi grandi masse. Di qui, l’immagginario di una musica da salotto, suonata da e per gente con una certa elevatura sociale.

Basta immergersi nella vita dei grandi del jazz, per capire che a nulla di più sbagliato il luogo comune può portarci.

Un esempio tra tutti: Miles Davis.

Riassumere la sua vita e le sue opere in poche righe sarebbe riduttivo. Miles Davis nella musica e nella vita ha continuamente creato per poi disfarre e poi creare nuovamente. Nella musica ha inventato il “cool-jazz”, il jazz modale, il jazz-rock, passando per i grandi album con Gil Evans. Ci prendeva gusto a rivoluzionare il modo di fare musica. Durante una serata di gala con importanti uomini politici statunitesi, una donna del salotto buono Americano gli chiese cosa avesse fatto nella vita di così’ importante per trovarsi lì. “Ho soltanto rivoluzionato il modo di fare musica almeno 3 volte negli ultimi 10 anni”, disse lui. “E invece lei chi ha sposato per trovarsi qui?”

Anche nel modo di associare musica-arte e business, Miles Davis è stato un gran pioniere. Mentre molti musicisti neri morivano per strada senza il becco di un quattrino, lui, nonostante la sregolatezza e la tossicodipendenza decennale, riuscì a svincolarsi dai vari produttori musicali sfruttatori e riuscì a guadaglare abbastanza soldi da andarsene in giro per gli States in ferrari.
I suoi assoli di tromba sono stati trascritti e risuonati migliaia di volte da musicisti di tutto il mondo. Le sue armonie vengono insegnate a milioni di studenti di musica ogni anno.

Per quel che riguarda l’arte visiva, ha prodotto diversi quadri, a cui Umbria Jazz ha recentemente dedicato un’esposizione.

Alla sua vita sono dedicati migliaia di pagine web e libri. Lo scopo si questo post non è di aggiungerne un’altra, ma di creare nella testa di chi non lo conosce, abbastanza confusione da creare curiosità sulla sua vita.
Comunque inizierete a conoscere Miles Davis, sappiate che quello che quello che state ascoltando, leggendo, o osservando di lui, rappresenta solo una minima parte del contributo che ha lasciato all’arte mondiale. Resterete stupiti dalla sua creatività.
Chi lo conosce, non smette mai di stupirsi del suo genio.


Non credo che la gente muoia, che la mente si fermi, che i pensieri vadano persi. Non so cosa accada, ma penso che rimangano qui, da qualche parte. Me ne accorgo quando una brezza apre una porta a casa mia. Riesco a vedere cose che non avevo mai visto prima (Miles Davis).


A tutti voi, dedico due lives in cui ci regala due dei suoi grandi classici:


- “So what”, con il grande Jon Coltrane al sax tenore





- “Bitches Brew”, con Jack de Johnette (batteria), Dave Holland (basso), Chick Corea (Hammond), Wayne Shorter (sax)




Discografia Consigliata (essenziale):

- Miles Davis Volume I and II (Blue Note)
- Birth of the Cool
- Prestige series (quartetto e quintetto su etichetta Prestige. Alcuni album consigliati: Relaxing with M. Davis Quintet, Steaming, Working, Cooking)
- Kind of Blue
- Sketches of Spain
- Porgy and Bess
- Miles Smiles
- Round About Midnight
- Bitches Brew
- Tutu

Libri di recente stampa sulla sua vita:

- Miles Davis and Quincy Troupe “Miles, L’autobiografia”, edito in Italia da Minimum Fax
- Cerchiari Luca “Miles Davis, dal bebop al jazz-rock (1945-1991)”, Oscar Saggi Mondadori, 2001
- Gianfranco Salvatore “Miles Davis, lo sciamano elettrico (1969-1980)”, Nuovi Equilibri, 1995.










Ecce Nanni, in minoranza per vocazione

Dal Secolo d'Italia di mercoledì 30 maggio
rubrica settimanale "Appropriazioni (in)debite"
L’ha detto Quentin Tarantino, non uno qualsiasi. In un’intervista pubblicata sull’ultimo numero di Tv Sorrisi e canzoni, commentando lo stato di salute del nostro cinema, il grande regista statunitense ha sentenziato: «I nuovi film italiani sono deprimenti e monotoni». Un’unica assoluzione: «Nanni Moretti è uno che porta energia vitale e respiro al cinema. Ma l’Italia non è più quel che era. Potrei fare liste di nomi di registi che mi piacciono provenienti da molti paesi, ma non dell’Italia». Potremmo convenire con lui che il cinema italiano è a pezzi, espressione - quest’ultima, «a pezzi» - che manda su tutte le furie il Michele Apicella di Palombella rossa (’89), esasperato da una giornalista che vorrebbe intervistarlo con un linguaggio sciatto e denso di frasi fatte. E noi siamo più che d’accordo con il famoso personaggio morettiano, che all’incauta urla in faccia: «Le parole sono importanti. Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste». Parentesi: cos’altro è l’intransigenza di Moretti, spesso confusa con mero moralismo, se non la legittima e condivisibile pretesa che la vita, già sufficientemente intrisa di dolore e noia, non s’involgarisca a causa di imprecisione e superficialità? Ma torniamo a Tarantino, il cui giudizio va tenuto in debita considerazione, perché non si tratta di un supporter del cinema impegnato (non nel senso tradizionale) - peraltro il cinema di Moretti è intimista, asciutto, frugale, privo di effetti speciali, molto diverso se non opposto a quello scoppiettante del regista americano - ma di un signore che è da sempre attento sostenitore delle nostre produzioni, comprese quelle cosiddette trash e di serie B. Ridimensionata così l’euforia, decisamente eccessiva, con la quale sono stati salutati i recenti successi di pellicole, godibili quanto inconsistenti, come Notte prima degli esami e Ho voglia di te, a rappresentare il nostro cinema nelle manifestazioni ufficiali così come sul mercato internazionale, salvo estemporanei exploit, non rimane che Nanni. L’unico autore che può permettersi di fare i film che vuole, come vuole e con chi vuole. Potrebbe chiamare i più grandi attori del mondo ma si rivolge sempre agli stessi. Perché sono bravi. Uno che può permettersi di avere successo senza andare al Maurizio Costanzo Show. Questa battuta non è nostra, è sua, rivolta ai dirigenti dell’Ulivo: «Imbarazzati e imbarazzanti, inadeguati, si fanno dare i calci in bocca e credono nel Costanzo. Ma io conosco deputati che sono stati eletti senza andare in quel talk show».
Moretti non ha mai cercato di rendersi simpatico. Mica è una colpa. Ha fatto film importanti, che hanno saputo raccontare - con sarcasmo feroce ma anche con malinconica autoironia - i tic e i luoghi comuni che hanno afflitto più generazioni, da quella sessantottina al travaglio del periodo post-ideologico. Non ha esitato, a differenza di diversi suoi colleghi, a prendere le distanze, a condannare senza se e senza ma chi ha fatto la scelta tragica della lotta armata. Eppure spesso e volentieri Moretti viene amato o odiato, apprezzato o detestato, non tanto in base ai suoi film (alcuni dei quali, come La stanza del figlio, semplicemente bellissimi) quanto a prescindere, in virtù delle sue idee politiche. Che possono piacere o non piacere ma certamente non possono essere ritenute opportunistiche né mosse da secondi fini.
Perché tutto si può dire di Moretti meno che sia un profittatore e un incoerente. La coerenza infastidisce, soprattutto chi rinuncia alla propria identità per camuffarsi con il potere. E, paradossalmente, Moretti è detestato soprattutto a sinistra. Già, c’è da credere che non gliel’abbiano mica perdonata, l’invettiva del febbraio 2002: «Con questi dirigenti non vinceremo mai. Ci vorranno tre o quattro generazioni per tornare a vincere». Location: piazza Navona, Roma. Evento: manifestazione del comitato parlamentare di centrosinistra La legge è uguale per tutti. Attori non protagonisti (una volta tanto): Fassino, Rutelli e D’Alema. Quattromila militanti, ritenuti solo anonime comparse, chiamate a far numero, almeno questo è il rimprovero che Moretti rivolge ai suoi leader. Protagonista unico: Nanni. Sale sul palco per ultimo. Si pensa ad un saluto. Invece sono rampogne per «la burocrazia che sta alle nostre spalle. Non ha capito nulla. Ci aspettavamo un’autocritica degli errori». I leader intervenuti prima di lui confidavano di assorbire il malcontento con discorsetti di rito, ricorrendo «alla retorica dei comizi per prendere gli applausi» e rimangono sbalorditi, tramortiti. Così Moretti lancia il suo j’accuse, incorona il professor Pancho Pardi nuovo leader dell’Ulivo (a proposito, se ne hanno notizie?) e fugge via, inseguito da un “simpatizzante” che a più riprese lo accusa di essere un Tafazzi, il comico che si bastonava gli attributi (tutta la scena, comizio e siparietto finale, è disponibile su YouTube!). Certamente non lo amano quelli di Rifondazione comunista e gli estremisti.
Sul palco di piazza Navona, del resto, lo stesso Moretti aveva confessato la propria insofferenza per i rifondaroli: «Io non ce la faccio proprio a parlare con loro». Cosa rimprovera Nanni, elettore dei Ds, a quel partito? Di non «sapere più parlare al cuore, né alla testa, né all’anima della gente». Una moderazione che assomiglia pericolosamente alla rassegnazione. In Aprile (’98) film nel quale interpreta - sotto forma di diario - se stesso (esce nelle sale tre giorni prima della vittoria elettorale della coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi), grida a D’Alema (che in un dibattito televisivo rimane silenzioso di fronte ad un incontenibile Berlusconi) una frase che rimarrà scolpita nell’immaginario collettivo: «D’Alema, dì una cosa di sinistra, dì una cosa anche non di sinistra, di civiltà, D’Alema dì una cosa, dì qualcosa, reagisci...».
Nell’ultima campagna elettorale, quella delle politiche del 2006, ancora una volta Moretti interviene a gamba tesa. Il caimano, ispirato alla figura di Silvio Berlusconi, viene presentato a pochi giorni dalle elezioni. La sua descrizione dell’attualità è spietata: un Paese di veline e manager rampanti, nel quale tutti sono pronti a vendersi al miglior offerente. Il solito Silvio Orlando interpreta la parte di un produttore di B-movies ormai spiantato, al quale una giovanissima principiante (Jasmine Trinca) offre una sceneggiatura che nessun altro, sia produttore che attore, accetterebbe, per non inimicarsi Berlusconi. Così sarà lo stesso Moretti a prestare il proprio volto a Berlusconi in una recitazione che rievoca Il portaborse (’91), film diretto da Luchetti nel quale Moretti è lo spregiudicato (e carismatico!) ministro socialista Botero. Come quindici anni prima, Moretti non si affida ad una facile quanto improbabile caricatura del leader del centrodestra, né tanto meno cerca di ridicolizzarlo. Al contrario, lo conosce e ne teme le doti politiche. Semmai, sono proprio queste ad affascinarlo, ad umanizzarlo. Nel film sembra materializzarsi un monito rivolto soprattutto alla sinistra, come a dire: non basta annientare il nemico perché l’Italia diventi un Paese migliore.
E comunque c’è da giurarci che Moretti non abbia esultato più di tanto o troppo a lungo. Quel che di Moretti ci piace è anche la malcelata sensazione di estraneità che manifesta nei confronti della maggioranza, qualunque essa sia, come descrive mirabilmente in una scena significativa di Caro Diario (’93). Nanni si ferma ad un semaforo e, come se fosse la cosa più naturale del mondo, incomincia a parlare con uno sconosciuto alla guida di una cabriolet, che lo guarda perplesso. «Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste, cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone. Ma non nel senso di quei film dove c’è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un’isola deserta perché il regista non crede nelle persone. Io credo nelle persone, però non credo nella maggioranza delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza… e quindi… »
Eppure c’è chi si ostina a non guardare i suoi film perché è “comunista”. Sbagliando. Verrebbe da dire, parafrasando Moretti in Bianca (’84) quando si stupisce che esista qualcuno che non conosca le Sacher torte: «Va be’, continuiamo così, facciamoci del male»
Se un po’ abbiamo imparato a conoscerlo, lui non se ne cruccia più di tanto. Crediamo che abbia smesso da un pezzo di porsi domande come quella che Michele si pone parlando al telefono ad un’amica in Ecce Bombo (’78): «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo e mi metto vicino a una finestra, di profilo, in controluce». In Caro Diario, non che ce ne fosse bisogno, ha confessato la propria vanità: Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne». Da allora sono trascorsi diversi anni e oggi Moretti è un cinquantenne decisamente in forma, tanto da continuare a misurarsi in impegnativi ruoli di attore. Proprio in questi giorni (e fino alla fine di giugno) è impegnato nelle riprese di un film prodotto dalla Fandango e diretto da Antonello Grimaldi: sarà il protagonista di Caos calmo, tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi, vincitore dell’ultimo Premio Strega e scrittore bravissimo - purtroppo, anche lui - di sinistra. Caos calmo racconta la storia di Pietro Paladini, giovane e affermato manager di una pay tv, la cui vita viene stravolta dalla morte improvvisa della moglie. Assalito da una strana ansia “calma” e senza dolore, smette di andare in ufficio per rimanere fuori alla scuola dove ogni mattina accompagna la figlia, pensando così di poter rimettere ordine nella sua vita, iniziando a guardare tutto e tutti da un’ottica diversa. Un film che è anche una sfida con noi stessi, perchè ci dà la possibilità di cambiare prospettiva. Non è un caso che, ancora una volta, sia stato proprio Moretti a raccogliere quella sfida.

Una Perla... e un Pirla (mancotanto)



La piu' bella opera dei Pearl Jam..

....i know someday you'll have a beautiful life, i know you'll be a star
in somebody else's sky, but why
why, why can't it be, why can't it be mine?

Buon pomerggio ... a modo mio ...



Buongiorno a tutti anche se in ritardo, con questo video ..vi auguro di proseguire e finire questa giornata nel modo migliore ..
Un bacio alla mia cara amica Pà ... anche se è un po' che non ci sentiamo.
Bella Bì ... Bella Frà ... Bella Max ... Bella FRA SCI (grazie per aver concesso la manomissione della tua splendida foto)
Sbirulino appena posso ti mando Volta...
Petrectek buon pomeriggio anche a te...

Fink - Pretty Little Thing

AD UN PASSO DALLA GLORIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Dopo 8 mesi di c... mi sono preso 2 gg di ferie, chiaramente sono andato a Pescara per ammirare la flora e la fauna del luogo, 2 giorni di pioggia interrotta, normale, nel pieno dello sconforto mi butto sul gratta e vinci e succede qualcosa di sconcertante, gratto 5 numeri del miliardario, e squama dopo squama vinco complessivamente 500 € più il n° jolly ( che paga 10 "VOLTE" la vincita che si gratta ), ero ad un passo dalla gloria, ma il destino mi ha voluto ancora tra di VOI, infatti sotto il n° jolly c'erano solo 50€. Questa volta mi sei sfuggita ( DEA BENDATA ) mà la caccia è ufficialmente aperta!!! Buona Fortuna a tutti.

Per Franci

Hai ragione Franci, ricordi quella mattina persi nelle montagne del parco nazionale con questo pezzo a palla? W le zingarate dè nà vota!

Buongiorno a tutti e ad Oz in particolare.

Torno da Roma, freddo anche li devo dire, arrivo in Libreria ed apro il Blog.
Un colpo, impatto notevole, grafica perfetta.. nel suo stile. Grazie Urb, splendido lavoro, ho appena chiesto all'autore della foto il consenso per poterla utilizzare come esclusiva frontpage del nostro Blog e penso, conoscendo Fra, che non ci siano problemi. Abbiamo trasformato una fotografia espressione di uno stato d'animo malinconico ( il nome della foto infatti é " Quel che resta " ) in una splendida cornice decorativa. Vorrei salutare i nuovi frequentatori del Blog, Francesco Scipioni appunto, Francesco Guagnozzi, Roberto Bove, "Fanny", un bentorato a Benag, e un augurio di buona guarigione a Fabio "Tyson" Loli, e un saluto ed una buona giornata a tutti e .. a proposito di colpo.. dal capolavoro narrativo di Chuk Palaniuk.. ne parlavo ieri sera con Logan.. buona visione e soprattutto buon ascolto..


Fight Club

martedì 29 maggio 2007

Per chiudere in bellezza questa "strana" giornata ...



Buona serata a tutti.

C'è un nuovo talento tra noi...Francesco Scipioni




Ieri pomeriggio é venuto a salutarmi un caro amico che ha la passione della fotografia, una bella persona, che stimo, e che non sapevo avesse qualità artistiche cosi spiccate. La sua tecnica fotografica é veramente impressionante, considerato il fatto che non rielabora le immagini scattate con alcun programma, ma semplicemente facendo una serie consecutiva di scatti ( fino a ottanta, cento per ogni foto ), e scegliendo poi quella secondo lui migliore per pubblicare sul suo sito che ho linkato tra i preferiti, e che presto sarà aggiornato. Il suo nome è Francesco Scipioni





LITTLE SUPERSTAR - Magari averlo in casa



Questa mattina sinceramente non ricordo se sono sceso dal letto con il piede sinistro o meno, ma adesso ne ho quasi la certezza…

Good Morning Friends

Buongiorno a tutti. Ho preso 19 voti, ma viste le facce che ci saranno a rappresentare la nuova classe politica avezzanese, preferisco rimanere nel campo che mi riesce meglio, quello artistico-creativo, che non si concilia affatto con quello del Teatro dei Favori e delle Promesse. Oggi voglio cominciare in maniera atipica perché cò tutto sto grigiore stò a diventà grigio pure io..

Gigi Proietti

lunedì 28 maggio 2007

ANCORA VADO LAVANDO PANNI....



Sono ancora in tintoria, la lavatrice sta centrifugando altri due piumoni...d'oca...tra un pò me ne vado a cena e vi lascio in compagnia di due video.
Un saluto a tutti del blog.



A domani...

Waiting for Friday

Ciao bellissimi amici ed amichette, volevo solamente far presente che Forrest mi ha girato un ingaggio per Venerdi sera in quel di Tagliacozzo
( Palazzo Mastroddi ) in cui sarò il cerimoniere musicale di un "festone" anni '80. Mancherò quindi ad Az, ma troverò sicuramente stimoli giusti per far bella figura in provincia di Roma ( ...Tagliacozzo..n.d.r.. ). In attesa, appunto, auguro una buona serata a tutti..
P.s.: Per quanto concerne l'andamento delle elezioni ancora buio.


The Cure - Friday I'm In Love (Acustic Version)

La Carica dei 107 - Grazie - Fanny69

Oggi ho portato i miei 107 Kg a correre nonostante l'affanno muscolare e respiratorio ho affilato 29 min di corsa leggera, stretching ed esercizi posturali. Il mio traguardo é quello di essere sui 95 Kg per Luglio-Agosto, e vi giuro che, conoscendomi, non sarà difficile. Mi sento bene, seppur non abbia pranzato perchè impegnato sin dalle 14:30 in Libreria. Voglio dire GRAZIE a tutte le persone che mi hanno votato, Andrew, Forrest, Max&Paoletta, Roby&Simo, Ermes, Fra Gua, Adriano, Stef&Consu, Brizien, Filippo P., Miasma che ho incrociato in Pineta, a Fabio Tyson che ha spinto per me in quel di Saxa Rubra e a tutti gli altri che credono in me, e saluto quelli che hanno scelto un mio antagonista, perchè nella vita tutti devono avere un opportunità. Un particolare ringraziamento va a Fanny69, amica e scrittrice, che ho incontrato oggi e mi ha fatto molto piacere vedere. Ti mando le istruzioni per pubblicare direttamente sulla tua Casella di Posta. Intanto una poesia, che sa di arcobaleno, quello che tra breve vorrei veder apparire in questo cielo autunnale..

Tu vivi sempre nei tuoi atti (Pedro Salinas)




Tu vivi sempre nei tuoi atti.
Con la punta delle dita
sfiori il mondo, gli strappi
aurore, trionfi, colori,
allegrie: è la tua musica.
La vita è ciò che tu suoni.
Dai tuoi occhi solamente
emana la luce che guida
i tuoi passi. Cammini
fra ciò che vedi. Soltanto.
E se un dubbio ti fa cenno
a diecimila chilometri,
abbandoni tutto, ti lanci
su prore, su ali,
sei subito lì; con i baci,
coi denti lo laceri:
non è più dubbio.
Tu mai puoi dubitare.
Perché tu hai capovolto
i misteri. E i tuoi enigmi,
ciò che mai potrai capire,
sono le cose più chiare:
la sabbia dove ti stendi,
il battito del tuo orologio
e il tenero corpo rosato
che nel tuo specchio ritrovi
ogni giorno al risveglio,
ed è il tuo. I prodigi
che sono già decifrati.
E mai ti sei sbagliata,
solo una volta, una notte
che t'invaghisti di un'ombra
- l'unica che ti è piaciuta -
Un'ombra pareva.
E volesti abbracciarla.

Succede che ...



Succede che a volte tante cose possono sembrare lineari, normali, sensate, ma forse è così solo nelle nostre teste e nei nostri film personali. Che tu sia uomo o donna poco importa, succede e basta. A qualcuno capita di rovinare un’amicizia perché nel calderone ci butta dentro anche dei sentimenti amorosi, fa casino, poi un giorno si sveglia e chiede che tutto torni come prima. Impossibile direi. A qualcuno capita di incontrare una persona e di trovarla terribilmente interessante e passare parte del tempo a riempirsi la testa di domande. Possibile direi. A tanti capita di fare i conti con la propria vita, di tirare delle linee e vedere se qualche traguardo è stato raggiunto o quanta strada manca ancora, se si occupano i posti alti della classifica o se invece si bazzica nello sconfort che solo gli ultimi ti sanno donare. Frequente direi. Ad altri capita di masticare pezzi della propria vita tutti i giorni e trovarli senza più il gustoso sapore dell’inizio, e non c’è sale o pepe o salsa piccante che potrebbe aggiustare il tutto. All’ordine del giorno direi. E cosa si fa quando è così? Non è come trovarsi alle prese con un muro di casa sporco? E lì che fai: prendi un pennello ed un barattolo di vernice e ti limiti a imbiancare solo le parti macchiate o tiri la vernice su tutta la parete? La risposta è ovvia e quanto mai scontata: dipingi tutto, portando il bianco ovunque, in modo che tutto torni ad un unico livello.

È questo quello che si dovrebbe fare, per capire, per capirsi, per aprirsi, senza ma e senza se. Ma è difficile, perché tante macchie da noi, a volte, non vanno via, non vogliono, o forse siamo noi a non volerle lasciare andare via. Ci fanno comodo le nostre macchie: ci difendono, ci danno un alibi, ci coprono, ci coccolano persino. Ma fino a che punto è giusto che quelle macchie ci stiano ancora addosso? Penso che le macchie si ammucchino su di noi, con il tempo che passa, con i dolori appresi, con l’esperienza, con le lacrime che scendono, con i groppi fermi nella gola e con i nodi nello stomaco. Loro si appiccicano come delle sanguisughe: loro si nutrono di noi e paradossalmente noi di loro. Che schifo eh? E se bastasse darsi un’energica scrollata per farle cadere tutte? Non sarebbe poi così male, aver meno pesi addosso, essere più liberi di essere noi stessi, nudi per intero, solo noi nel profondo. Un unico nocciolo, quello vero, che vive della luce del giorno e non del buio profondo. Liberi dai pesi, dalle macchie, dai ma, dai se, anche dai perché. E vivere tutto quel che ci arriva addosso con più tranquillità e con un animo che riesce a riflettere con una tranquillità mai avuta. Sarebbe bello, sì…

A piccoli passi si fa tutto, si può far tutto. Si ritrova anche il coraggio di dare una pennellata bianca alla propria vita, cancellando macchie, e togliendo gli eccessi, togliamo la pesantezza dai nostri pensieri, dai nostri sentimenti, dai nostri noccioli, che finalmente guardano fuori quel che non erano riusciti mai a vedere così nitidamente…

Tramonto Romano ore 20:12

Buongiorno a tutti. Un saluto e un abbraccio a giovani e meno giovani, destroidi, centroidi e sinistroidi, ai votantonio e votafrancesco, nel mio primo Post di oggi vorrei dirvi della giornata di ieri. Sveglia comoda, pranzo, poi passaggio da Pirulo ed incontro con Oz, dal quale é uscito il nostro video domenicale, di loro fattura(rilassante), quindi ai seggi, per sondare l'andamento del voto, piuttosto regolare, infine ore diciotto e quindici in autostrada, direzione Roma, per fare poco più di cento km, destinazione Fiumicino, dove sono giunto a notte inoltrata, ore ventunoetrenta... Allora, colonna di auto già da Magliano De Marsi ed io tranquillo li' con la mia musica, poi sosta all'Autogrill con relativo panino per appagare i miei 107 componenti, e rimanere calmo. Quindi da Carsoli la massa di metallo ambulante aumenta considerevolmente, e arrivo a Roma olle venti circa.. trovando l' inferno vero.. poi con la coda dell'occhio scorgo oltre il casello e vedo una luce meravigliosa che non vedo il momento di incontrare .. ore 20:12..



Sfoglio tra i miei cd cercando qualcosa che si addica a tale bellezza e che possa placare lo sguardo invaso da centinaia, migliaia di auto, e scelgo questo brano, che che dedico a tutti voi inserendo un video live allegato, nel loro stile schietto e senza fronzoli, il toccante finale del Film " Big Fish ", ed augurandovi una splendida giornata, degna di questo tramonto..


Man of the Hour - Pearl Jam

domenica 27 maggio 2007

VIideo and Audio by URBANANDINURBAN



Siamo qui, per caso, a "casa" di Pirulo, e mentre diamo il benvenuto al nostro primo visitatore cinese auguriamo a tutti una buona domenica in compagnia del primo lavoro realizzato da Oz e Pirulo. Tutto loro. Welcome Sunday

Fra Oz Pirulo