lunedì 28 maggio 2007

Succede che ...



Succede che a volte tante cose possono sembrare lineari, normali, sensate, ma forse è così solo nelle nostre teste e nei nostri film personali. Che tu sia uomo o donna poco importa, succede e basta. A qualcuno capita di rovinare un’amicizia perché nel calderone ci butta dentro anche dei sentimenti amorosi, fa casino, poi un giorno si sveglia e chiede che tutto torni come prima. Impossibile direi. A qualcuno capita di incontrare una persona e di trovarla terribilmente interessante e passare parte del tempo a riempirsi la testa di domande. Possibile direi. A tanti capita di fare i conti con la propria vita, di tirare delle linee e vedere se qualche traguardo è stato raggiunto o quanta strada manca ancora, se si occupano i posti alti della classifica o se invece si bazzica nello sconfort che solo gli ultimi ti sanno donare. Frequente direi. Ad altri capita di masticare pezzi della propria vita tutti i giorni e trovarli senza più il gustoso sapore dell’inizio, e non c’è sale o pepe o salsa piccante che potrebbe aggiustare il tutto. All’ordine del giorno direi. E cosa si fa quando è così? Non è come trovarsi alle prese con un muro di casa sporco? E lì che fai: prendi un pennello ed un barattolo di vernice e ti limiti a imbiancare solo le parti macchiate o tiri la vernice su tutta la parete? La risposta è ovvia e quanto mai scontata: dipingi tutto, portando il bianco ovunque, in modo che tutto torni ad un unico livello.

È questo quello che si dovrebbe fare, per capire, per capirsi, per aprirsi, senza ma e senza se. Ma è difficile, perché tante macchie da noi, a volte, non vanno via, non vogliono, o forse siamo noi a non volerle lasciare andare via. Ci fanno comodo le nostre macchie: ci difendono, ci danno un alibi, ci coprono, ci coccolano persino. Ma fino a che punto è giusto che quelle macchie ci stiano ancora addosso? Penso che le macchie si ammucchino su di noi, con il tempo che passa, con i dolori appresi, con l’esperienza, con le lacrime che scendono, con i groppi fermi nella gola e con i nodi nello stomaco. Loro si appiccicano come delle sanguisughe: loro si nutrono di noi e paradossalmente noi di loro. Che schifo eh? E se bastasse darsi un’energica scrollata per farle cadere tutte? Non sarebbe poi così male, aver meno pesi addosso, essere più liberi di essere noi stessi, nudi per intero, solo noi nel profondo. Un unico nocciolo, quello vero, che vive della luce del giorno e non del buio profondo. Liberi dai pesi, dalle macchie, dai ma, dai se, anche dai perché. E vivere tutto quel che ci arriva addosso con più tranquillità e con un animo che riesce a riflettere con una tranquillità mai avuta. Sarebbe bello, sì…

A piccoli passi si fa tutto, si può far tutto. Si ritrova anche il coraggio di dare una pennellata bianca alla propria vita, cancellando macchie, e togliendo gli eccessi, togliamo la pesantezza dai nostri pensieri, dai nostri sentimenti, dai nostri noccioli, che finalmente guardano fuori quel che non erano riusciti mai a vedere così nitidamente…

8 commenti:

angelo billi ha detto...

........... mmah!

angelo billi ha detto...

Considerando il tuo post credo che la tua mente stia + o - in questo modo: http://www.youtube.com/watch?v=1BCxAgZAlHY

Urbano ha detto...

Perchè TIN ?

Stef ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Francesco Panella ha detto...

Avevo pubblicato il commento al Post con l'utenza di Stefano e l'ho cancellato. Te lo riscrivo con la mia rielaborando il mio pensiero. Le cose che scrivi sono belle perchè sincere, nitide, lontane da contaminazioni. Forse tu, come me, e suppongo molti di noi, ha una vocazione introspettiva troppo forte, una sensibilità fuori dal comune, che ti porta ad assecondare ed agire prima per gli altri, poi per te stesso. Dovresti cercare la tua strada, quella per te e nessun altro, e vivere ogni momento in sintonia con questa volontà. So che é difficile, ma é l'ancora di salvezza dal Club " Maschere e Paradossi" in cui siamo iscritti sin dalla nascita. Conta sempre su chi ti vuole bene incondizionatamente, per il resto non ti manca nulla, cervello, capacità, intraprendenza. Non hai nulla da temere, hai molto da fare

Urbano ha detto...

Grazie Frà .... peccato che a volte non riesco proprio . ...ma pazienza....

PAOLA ha detto...

scusate... sta diventando un blog molto molto interiore...
ma quanto siete profondi da uno a cento???
urbano mi vuoi ancora bene?

Urbano ha detto...

Certo tesoro mio ...