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venerdì 20 giugno 2008
giovedì 19 giugno 2008
mercoledì 18 giugno 2008
Stella del mattino
Stella del mattino
Wu Ming 4
€ 16,80
Dati 2008, 391 p., brossura
Editore Einaudi (collana Einaudi. Stile libero big)
Oxford, 1919. Il Primo conflitto mondiale è appena terminato e una schiera di giovani reduci torna sui banchi universitari. Le ombre dei compagni morti popolano le loro notti, la routine accademica non ha risposte da offrire all’orrore vissuto al fronte. Da un giorno all’altro l’austera quiete dei college è turbata dall’arrivo di T. E. Lawrence, il leggendario «Lawrence d’Arabia». Partito da Oxford come archeologo e divenuto ispiratore della rivolta araba contro i turchi, l’uomo d’azione ha ora un nuovo incarico: scrivere il memoriale della propria impresa. Mentre i ricordi prendono vita, la saga di «Lord Dinamite» si alterna alle vicende di tre sopravvissuti al massacro: John Ronald Reuel Tolkien, filologo e scrittore di racconti; Clive Staples Lewis, studente di lettere che dalla guerra ha avuto in dono una doppia vita; Robert Graves, poeta che tenta invano di affrancare i propri versi dall’incubo delle trincee. L’incontro con Lawrence cambierà per sempre le loro vite, costringerà ognuno a confrontarsi con i propri fantasmi e sarà il punto d’origine di nuove memorabili storie.
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Internet ? Roba da stupidi ..
Il web inebetisce. L’uso assiduo di Internet dissolve le migliori energie intellettuali, fino a omogeneizzare la mente come se fosse un budino.
Ne è convinto Nicholas Carr, che ha dato alle stampe The Big Switch: Rewiring the World form Edison to Google, un saggio, in cui l’autore ha fatto da cavia personale, smanettando sulla Rete e confermando analoghe teorie della neuroscienziata cognitiva Maryanne Wolf, direttrice del centro per la lettura e il linguaggio della Tufts University di Boston. Il periodico Atlantic Monthly ha ripreso il volume, strombazzandolo con una copertina dal titolo inequivocabile: “Google ci sta rendendo stupidi?”.
Sul banco degli imputati Internet come veicolo della massificazione, “sempre di più il nostro unico cordone ombelicale col mondo delle informazioni, al tempo stesso mappa, orologio, giornale, macchina da scrivere, calcolatore, telefono, radio e tv, si legge nel testo. "Quando la rete assorbe un medium, questo viene ricreato ad immagine e somiglianza della rete (…)", sentenzia Carr. "Il risultato è di disperdere la nostra attenzione e diluire la nostra concentrazione". L’abitudine alla lettura si sta estinguendo.
Ormai si utilizzano i libri quasi fossero sedativi. Un sonnifero da assumere a piccole dosi, considerate le difficoltà dell'uomo medio a soffermarsi più di qualche minuto su una pagina. È illuminante l’ammissione del premio Pulitzer Leonard Pitts: “scopro di non essere il solo che sta perdendo l’abitudine alla lettura. Ormai riesco a digerire la scrittura a piccoli blocchi. Avevo un libro d recenisre in poco tempo. È stata una faticaccia”.
In fondo è una parte di una profezia che si autoavvera. Sergey Brin, fondatore insieme a Larry Page del motore di ricerca più cliccato al mondo, aveva preconizzato un futuro cyborg nel quale la gente andrà in giro con un microchip di Google inserito all'interno della scatola cranica. Il gigante californiano sarebbe artefice di questa mutazione antropologica. Formatterebbe le menti, organizzando la conoscenza secondo operazioni meccaniche, assimilabili alle azioni degli operai nella catena di montaggio. La neocivilizzazione digitale sta producendo un analfabetismo di ritorno, una “dotta ignoranza” capace di alterare alcuni processi cognitivi e frantumare la capacità di concentrazione. Non sono critiche del tutto inedite. Facendo una comparazione ardita anche l'invenzione della stampa da parte di Gutenberg venne avversata come la peste. I disturbi da dipendenza, le ossessioni complusive e i disagi maniacali degli internauti, l'alienazione da chat addict si moltiplicano. Effetti nefasti dell’egemonia culturale del World Wide Web.
C’è da chiedersi soltanto se i rischi di una lobotomizzazione cerebrale di massa siano fondati o ci sia un allarmismo di tipo orwelliano nelle previsioni di Carr?
martedì 17 giugno 2008
lunedì 16 giugno 2008
Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio
Per approdare ai quarti di finale, nell'ultima giornata del Gruppo C l'Italia deve battere la Francia e sperare che la Romania non vinca contro l'Olanda. Gli Azzurri vedono la loro qualificazione ai quarti appesa ad un filo, un filo dallo spiccato colore orange. Questo è il dramma annunciato ..
Ipotesi 1 - Se batte la Francia e l'Olanda vince con la Romania.
Ipotesi 2 - Se batte la Francia e l'Olanda pareggia contro la Romania.
Ipotesi 3 - Segna e pareggia contro la Francia (1-1, 2-2, 3-3) e l'Olanda vince. A pari punti passa l'Italia per i gol nella classifica avulsa.
Ipotesi 4 - Pareggia 0-0 con la Francia e la Romania perde 3-0 con l'Olanda. A pari punti passa l'Italia per il miglior coefficiente Uefa.
Ipotesi 5 - Pareggia 0-0 con la Francia e la Romania perde con quattro o più gol contro l'Olanda. A pari punti passa l'Italia per differenza gol.
Cassano si è guadagnato il posto da titolare per la partita contro i francesi e spera di non fare la fine di Euro 2004 quando la sua super prestazione contro la Bulgaria fu vanificata dal 'biscotto' tra Svezia e Danimarca.
Vota Antonio!!.. e tocchiamoci tutti in gruppo i co######, non si sa mai..
Via col Vento ( di Scirocco )
Ciao a tutti amici. In giro per tutta l'Italia con la Paola, tra aerei, auto a noleggio ed autostrade. Proprio durante una delle ultime tappe sulla A1, mi sono imbarcato in un raro esemplare di auto. Una specie estinta da anni, dal pelo rosso e dalla paleolitica targa RM nera. Cosi l'ho immortalata, nonostante la velocità folle con cui il soggetto che la conduceva ci ha superato. Ed ora è qui, tra noi, in ricordo di un epoca che non c'é più, e con essa ricordi, emozioni, e ruggenti motori..
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