Buon pomeriggio. La vita scorre con i suoi ritmi lenti e prevedibili. I momenti felici sono pochi e di breve entità. Il resto é dedicato agli altri, per lavoro, per sentimento, per mantener vivo l'istinto sociale delle maschere e dei paradossi che viviamo. Fortuna c'é la musica. Ascolto questo brano da ieri. Purtroppo non ci sono versioni migliori di questa. It's so cool... un saluto a tutti i naviganti. Everywere. Buon ascolto
2 commenti:
Finley Quaye proviene da una famiglia di musicisti (suo fratello Caleb ha suonato con Elton John e Hall & Oates, e Tricky - pur essendo più vecchio di lui - è nipote di Finley) originaria del Ghana, ma è cresciuto tra Edimburgo, Londra e Manchester, luoghi tra i quali fa tuttora la spola. Si avvicina alla musica dapprima come tecnico del suono, poi come batterista dei Donga Tribe, poi anche come DJ (lo è tuttora, in una radio di Edimburgo). Nel 1995 entra in contatto con A Guy Called Gerald (suonavo i suoi dischi nell'88) nel cui disco canta una canzone, e John Zorn, e una volta "nel giro" registra un demo di brani "dub" come cantante, batterista e chitarrista. A partire dalla primavera del 1997, le cose cominciano a muoversi velocemente: il singolo "Sunday Shining", l’EP "Ultra Stimulation" e i primi concerti nei club britannici vengono accolti con entusiasmo. E’ lui la "next big thing", si chiedono i critici ascoltando il suo misto di soul e reggae? Il disco di debutto, "Maverick a strike" esce in Inghilterra in pieno agosto, e mentre lassù il 23enne Finley diventa a tutti gli effetti il ragazzo-copertina dell’estate ‘97, anche in Italia arriva l’eco delle sue gesta grazie al singolo "Even after all". Frà, ottima scelta!
Grazie Maestro.
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