mercoledì 9 maggio 2007

Fabrizio Musa - Essenze metropolitane -

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Fabrizio Musa, importante rappresentante delle realtà artistiche oggi presenti nel nostro paese. Musa nasce nel 1971 a Como, zona dove opera abitualmente, affianca alla pittura e alla fotografia tradizionale le nuove tecnologie applicate all'arte,
ottenendo risultati davvero interessanti...riporto qui un intervista recente in cui si evince nonostante la giovane età il talento puro di questo artista geniale..

Focus On
a cura di I. Quaroni




Fabrizio Musa: “Scanner Art” in bianco e nero.
L’arte di Fabrizio Musa è il prodotto di una perfetta commistione tra pittura tradizionale e tecnologia. Indagatore, da tempo, dell’arte digitale, l’artista ha coniato il termine di “Scanner Art” per definire il particolare procedimento con cui realizza le sue opere. Utilizzando lo scanner, Musa trasforma le sue fotografie in file txt (solo testo), ottenendo una riduzione della definizione dell’immagine, successivamente accentuata manualmente attraverso una pittura che si serve dei soli colori bianco e nero. Figlie della Pop Art e dell’era tecnologica, le sue tele somigliano alle illustrazioni delle fanzine, le riviste indipendenti ciclostilate. Caratterizzati da un’estetica Low-Fi, ma con soggetti estremamente riconoscibili – dalle immagini-culto dei film di Kubrik o da fotografie dell’architettura razionale di Terragni - i dipinti di Fabrizio Musa appartengono pienamente al variegato e multiforme universo della cosiddetta “Pittura Digitale”.



Il tuo ultimo lavoro, intitolato "Omaggio a Kubrik" prende in esame alcune leggendarie immagini dei film dello scomparso regista. Con quale criterio hai selezionato i frame?
Mi sono basato esclusivamente sulla prima impressione che una particolare scena suscitava in me. Ho utilizzato le immagini che mi hanno colpito immediatamente. Dopo aver fotografato e stampato i fotogrammi, ho scelto solamente quei frame che mi provocavano la reazione emotiva più forte.



Qual è il procedimento che utilizzi per realizzare le tue opere?
Il procedimento è abbastanza complesso ed è la sintesi delle diverse tecniche che ho utilizzato negli anni passati. Dal 1998 conduco una sperimentazione realizzando arte digitale attraverso l'utilizzo dello scanner, portando poi in pittura il risultato di questa sperimentazione. Procedo così: scelgo il frame o la foto da riprodurre, la passo nello scanner - è qui che avviene la prima sintesi dell'immagine - quindi la salvo in modalità "testo", riducendola drasticamente a pixel bianchi e neri. Riporto poi la medesima disposizione di pixel sulla tela, eliminando quelli che non ritengo necessari, riducendo l'immagine alla sua essenza.



Nonostante l'impiego di mezzi tecnologici nel processo di creazione dei tuoi lavori, perché alla fine hai scelto di riprodurre immagini a bassa definizione, dando vita a una pittura che si potrebbe definire "Low-Fi"?
La pittura è sempre stata al centro del mio interesse... pur avendola abbandonata per qualche tempo a favore dell'arte digitale è ritornata prepotentemente nelle ultime opere interagendo, comunque, con il mezzo tecnologico. Era evidente la necessità di distaccarsi, attraverso il pennello, dalla precisione fotografica del digitale, orientandomi verso una pittura più "vera" e meno precisa, che avesse il suo punto di riferimento nell'immagine iniziale.

Un altro tuo tema ricorrente è quello dell'architettura. Come è nato il lavoro su Terragni?
La premessa fondamentale è che Como è la mia città dove sono nato e dove vivo. Ho sempre sentito un po’ "miei" gli edifici che mi circondano e ne sono costantemente affascinato. La tecnica che utilizzo sembra nata per la riproduzione di elementi architettonici, palazzi, vedute di piazze.... l'omaggio a questo illustre architetto e mio concittadino, nell'anno che celebra il centenario della sua nascita, è stata una conseguenza inevitabile.



In riferimento a quei pittori che si avvalgono delle tecnologie informatichee digitali, si parla di "Pittura digitale". Credi che il mezzo tradizionaledella pittura sia destinato ad integrarsi sempre più con le innovazioni tecnologiche?
Una piccola premessa. Penso che ognuno debba esprimersi con i mezzi e i modi che sente più adatti. Io da sempre ho nutrito una grande passione per il mezzo tecnologico. Mi ritengo, quindi, fortunato nell'essere riuscito a coniugare tale passione con la pittura tradizionale, che continua ad esercitare su di me la sua forza e dalla quale non riesco a staccarmi.

Quali sono gli artisti tuoi coetanei che senti più affini al tuo universo creativo?
Ammiro e apprezzo il lavoro di tanti e citarne qualcuno a scapito di altri mi sembra riduttivo. Ognuno di essi mi regala qualcosa con il suo stile e con i suoi lavori.

Qual è il fulcro centrale del tuo lavoro.la cosa che tu vorresti fosse recepita dal pubblico dell'arte?

Mi è sempre piaciuto pensare che ogni singolo individuo possa percepire qualcosa di diverso da ogni singola opera... l'emozione è la cosa più importante. Se fossi sicuro di poter suscitare emozioni nelle persone, sarei felicissimo e gratificato da tutto il mio lavoro. Spero che accada.



Fabrizio Musa stà lavorando alla personale che terrà a Stoccolma, alla galleria Artmakers tra Giugno e Luglio. In Autunno, a Lugano presenterà un nuovo ciclo di tele dedicate alle architetture di Mario Botta; poi sarà a Nassau, Bahamas, dove sarà impegnato con un wall paint che raffigura la Casa del fascio.
Tra le gallerie che trattano il suo lavoro anche Arte&arte di Como e Wooster Projects di New York che gli dedicherà una personale all'inizio del 2008.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

chi devo ringraziare per il post?

Francesco Panella ha detto...

Sperando che non sia una scherzo sono onorato di averla tra i visitatori del Blog che come avrà inteso dedica all'arte e alla creatività buona parte dei suoi contenuti. L'ho conosciuta dopo aver assistito e partecipato a Saxa Rubra al montaggio del servizio a lei dedicato, condotto da Fabrizio Gatta. Le mie passioni oltre ai libri ( ho una libreria in Abruzzo ) sono la musica ( faccio serate genere lounge ambient e suono diversi strumenti) e l'arte. La mia donna, Paola Ferazzoli, che di mestiere é giornalista e programmista regista presso Rai International é la persona che mi ha fatto avvicinare alle sue opere. Pur essendo suo coetaneo mi esprimo in terza persona per il ripsetto e l'ammirazione che lei merita. Sono rimasto folgorato dal suo stile e dall'impatto veemente che emenano le sue opere. Con difficoltà sono riuscito a reperire le foto qui pubblicate perchè il suo sito, tra l'altro molto bello, non permette l'acquisizione delle stesse (giustamente). La ringrazio e le auguro una carriera degna delle sue qualità. Sarò ben lieto di pubblicare nuovamente le sue opere.

Anonimo ha detto...

sono io, sono io... ma dammi del tu ti prego!!!!!!!
scrivimi pure alla mia mail personale e sarò felice di mandarti le foto che ti servono.
info@fabriziomusa.com

grazie di tutto
a presto
fabrizio

Francesco Panella ha detto...

Una curiosità, come hai fatto ha rintracciare cosi' velocemente il Post? Vorrei inserire nell 'articolo le opere New York txt1 2007, New York txt2 2007, Duomo txt 2006, una tua foto e l'immagine scattata dal basso nella tua casa in cui si intravede l'opera che ritrae una scena di Scarface..
Ho aggiornato il Post con i tuoi progetti futuri. Buona giornata.
P.s. Paola ti saluta e ti ringrazia per il regalo che le hai fatto.

Urbano ha detto...

mmmmhm mi piace questo stile ....... molto ... molto .. bightness and contrast .... compliementi ... dove espone le sue opere ?

Urbano ha detto...

brightness ...scusate..

Francesco Panella ha detto...

C'é nel Post.. E' una persona molto cordiale, al contrario di qualche emerito Sottuttoio che vaga come anonimo per il Blog..
se clicchi sul titolo vai nel suo sito.. c'é tutto