giovedì 21 giugno 2007

Artaud e il giorno più lungo



Buongiorno amici, oggi 21 Giugno, é il giorno più lungo dell'anno, e ce lo dobbiamo vivere con tutti i suoi 36 gradi africani. E' il giorno del solstizio d'estate, che conincide con l'ingresso della stagione estiva, sempre più breve, sempre più torrida.
Io sono in Libreria, e di voglia di lavorare come spesso ultimamente ne ho ben poca. Però non mi tiro indietro, anzi, come mio solito sono largamente in anticipo rispetto all'orario di apertura dell'attività. Voglio salutare tutti voi presenti ed assenti, e mi rivolgo ai postmasters spariti o in vacanza, ai pigri ed ai depressi, agli iperattivi e ai sognatori. Ieri sera ho terminato un bel libro di poesie di tale Antonin Artaud, una vita sconvolta e sconvolgente. Nato a Marsiglia nel 1896, morto a Ivry, vicino a Parigi nel 1948, scrittore, disegnatore, attore,poeta, regista e teorico di un nuovo teatro, molti anni vissuti in manicomio, perennemente squattrinato, creatore di un nuovo linguaggio poetico letteralmente inaudito.
Artaud é riuscito con le sue opere a mettere in scena nel proprio corpo e nella propria mente la tragedia della cultura occidentale tra le due guerre...


Artaud Pensiero...

" Non sopporto che si pensi una cosa senza farla, la mimo con dita, tronchi, espressioni, camminata, gambe, braccia, ecc."

"Il pensiero puro non esiste, le idee pure non esistono, tutto si canta, si parla, si mima, si danza, la dialettica, la dissertazione, la sillogistica, la logica, ecc., e tutto cir che appartiene al mentale non h che corpo elettrico, no, h una elettricit` corporea rubata al lavoro del corpo per il corpo per un lavoro stornato dalla sua VIA"

" Non voglio riprodurmi nelle cose, ma voglio che le cose si riproducano attraverso di me. Non voglio un`idea della mia poesia e non voglio vedermici "

"Se sono poeta o attore non lo sono per scrivere o declamare poesie, ma per viverle. Quando recito una poesia non e` per essere applaudito, ma per sentire corpi d` uomini e di donne, dico corpi, tremare e volgersi all` unisono con il mio, volgersi come ci si volge dall` ottusa contemplazione del budda seduto, con cosce ben sistemate e sesso gratuito, all` anima, cioe`alla materializzazione corporea e reale d` un essere integrale di poesia"

" Non mi si credera`
e gia` vedo il pubblico
alzare le spalle
ma il cosiddetto cristo non e`altro che colui
che dinanzi alla piattola dio
ha accettato di vivere senza corpo,
mentre un esercito di uomini
disceso da una croce,
dove dio credeva di averlo da tempo inchiodato,
si e`ribellato
e, armato di ferro,
di sangue,
di fuoco, e di ossa,
avanza bestemmiando l`Invisibile
per finirla col GIUDIZIO DI DIO "



Buon proseguimento..

2 commenti:

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

Non l'ho mai letto, la mia ignoranza è devastante. Consiglia: da dove cominciare?
Ciao!
(Roberto che cazzeggia dopo aver sparato il pezzo settimanale in redazione)

Francesco Panella ha detto...

"Il teatro e il suo doppio", Einaudi, per quanto concerne il teatro appunto. La raccolta di poesie che ho letto é "Artaud le Mômo, Ci-gî e altre poesie" con testo francese a fronte, ancora Einaudi. Tra i testi fondatori di quella "scrittura vocale" di cui Artaud ha il segreto invece ti consiglio "Succubi e supplizi" Adelphi. Autoefinirti ignorante mi sembra esagerato, e tutto il resto del mondo allora?