sabato 1 settembre 2007

Chi ha zittito Mr.Clayton?




Il sottotitolo del film parla chiaro: The truth can be adjusted, ovvero la verità può essere aggiustata, ma George Clooney, a quanto pare, non ha imparato bene la lezione, se è rimasto senza parole davanti all'innocente e astuta domanda di una giovane inviata di Cinecittà news. La domanda di Valentina Neri, che tra noi è già un mito, suonava più o meno così: Mr Clooney si vede benissimo che lei si identifica molto in questo avvocato che si ribella al mondo delle multinazionali, ma come concilia questo con la sua vita privata, dove presta la sua bella faccia a un colosso tanto discusso come la Nestlè? Il Grande George prima fa il finto tonto, dicendo che lui non ha mai lavorato per la Nestlè... Peccato che la Nespresso faccia parte del gruppo, gli fa prontamente notare la giornalista. Allora l'attore navigato ci riprova con la carta simpatia: Bisogna pur guadagnare per vivere! Forse voleva essere un battutone, ma esce proprio male e in sala nessuno ride. Senza più ritegno, George perde la pazienza e inacidito replica, tra il gelo generale, che lui non ha risposte per una domanda irritante. Poca fantasia il ragazzo, anche perché non era proprio una questione fuori tema e, se l'improvvisazione non è il suo forte, poteva prepararsi prima una rispostina a caso, tipo "ognuno ha i suoi scheletri". Oppure buttarla sul filosofico con "la contraddizione è alla base della nostra esistenza", ma anche ispirarsi al Vangelo: " chi è senza peccato scagli la prima pietra". Al limite, bastava prendere in prestito con ironia la frase clou di Michael Clayton, quella che vale le 2 ore di film: "I'm the guy you can't Kill, I'm the guy you buy". Solo che in quel momento Clayton stava bleffando, mentre Clooney una tazzina di caffè nell'armadio ce l'ha davvero!

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