venerdì 20 aprile 2007

Allora parliamo dei Depeche



Titolo Depeche Mode. Black celebration
Autore Malins Steve
Prezzo di copertina € 17,00


Dati 2006, 312 p., brossura
Traduttore Compalati S.
Editore Chinaski Edizioni (collana Voices)


“Let's have a black celebration

Black celebration

Tonight

To celebrate the fact

That we've seen the back

Of another black day”



Il titolo di questa biografia deriva da uno degli album più amati dei Depeche Mode, atto secondo di quella fase matura intrapresa nel 1984 con Some great reward e prologo al dittico Music for the masses (1987) e Violator (1990). L’opera al nero, lo stacco definitivo dal pregiudizio (covato soprattutto in patria) che i ragazzi venuti dalla grigia Basildon non potessero essere altro che una boy-band senza diverso futuro all’orizzonte dopo una manciata di singoli azzeccati.

Opera di chiaroscuri, con diverse scivolate nel nero si può definire anche l’incrocio tra arte e vita vissuta di ciascun componente del gruppo: successo, eccesso, crolli psicofisici hanno scandito 26 anni di dischi e giri intorno al mondo, tra droga, alcolici, divorzi, esaurimenti nervosi, scontri di ego e ricoveri in cliniche per la disintossicazione come da copione. Il pepe dei libri dedicati alle icone del rock è esattamente questo (da Nessuno uscirà vivo di qui, dedicato alla figura di Jim Morrison a The Dirt, incentrato sulle malefatte dei Mötley Crüe, è tutto uno spasso). Pure, Depeche Mode Black Celebration riesce a coinvolgere il lettore su altri livelli, non ultimo quello strettamente musicale, con pagine e pagine occupate dalla direzione sonora intrapresa dalla band in un dato momento (il fascino della Berlino mitteleuropea di Bowie/Eno; l’uso delle chitarre in Violator; il gospel di Songs of faith and devotion e così via), oppure dai curricula dei diversi produttori chiamati a seguire le sedute di registrazione e, ancora, dai veleni puntualmente versati dalla stampa inglese nella coppa del definitivo trionfo.

Una storia che ha inizio nel 1979, sotto il monicker Composition of Sound poi modificato prendendo a prestito una definizione trovata su rivista di moda francese. Il debutto nella discografia con il brano Photographic incluso nell’antologia Some Bizare Album curata da Stevo Pearce, manager dei Soft Cell, quindi l’incontro con Daniel Miller, fondatore dell’etichetta Mute e loro pigmalione.

I Depeche Mode hanno lasciato un segno e sono diventati un marchio riconosciuto in tutto il pianeta (curioso esempio più unico che raro di qualità artistica associata al concetto di macchina per soldi). Ancora oggi riescono a tenere il palco meglio di molte altre glorie del passato e ad incidere dischi che, oltre a svettare in cima alle hit parade mondiali, riaccendono l’entusiasmo dei fans. Inossidabili. Artefici di uno stile unico. Popolari quanto i Rolling Stones.

Steve Malins, collaboratore delle riviste Q, Time Out e Vox già autore di volumi biografici dedicati a Duran Duran, Paul Weller, Gary Numan e Radiohead, è stato in contatto con il produttore Daniel Miller e con i membri della band Andy Fletcher, Martin Gore, Dave Gahan, ma anche con l’ex componente Alan Wilder (transfuga alla fine dell’estenuante Devotional Tour). Il suo è un libro onesto (e attualmente secondo tra i testi musicali più venduti in Italia), aggiornato fino alla nascita dell’ultimo disco dei DM Playing The Angel. Il racconto di un sogno che diventa realtà. A caro prezzo, s’intende. Il rock non fa sconti a nessuno.

10 commenti:

angelo billi ha detto...

ai citato molti nomi importanti che fanno parte del filone "electropop", sarebbe bello parlare anche di loro. Il riferimento principale dei primi Depeche Mode sono decisamente i Kraftwerk, (leggere post di qualche tempo fa)

PAOLA ha detto...

siete sempre più incomprensibili... tra un po' resterete soli...
angelo ti manco?
e a te amore?

angelo billi ha detto...

A me nò, e credo neanche al balenottero....ah ah ah ah ah

Francesco Panella ha detto...

Lavoro ed extracomunitari. Di continuo. Uno mi ha appena insultato perché non gli ho dato soldi e considerate che ne sono passati dodici da questa mattina. Li ho contati. Aspetto qualcuno che venga a sostituirmi venti minuti ma non si vede nessuno. ho chiamato alle 18:30 e sono passate le 19.00. La mia donna mi giudica negativamente nonostante tutti i sacrifici e gli sforzi fatti per lei. Il dolore al collo é lancinante. Ho il voltastomaco. Meno male che stasera scarico un pò, con la mia musica, anche rotto, non fa niente. Le orecchie e gli occhi sono intatti.
Le mani pure..

Francesco Panella ha detto...

E' ufficiale. Non verrà nessuno a sostituirmi. C'est la vie..

angelo billi ha detto...

Frà fatti raccontare da ragno come ho sistemato i due marocchini ieri...

PAOLA ha detto...

amore ti ho chiesto se ti manco e tu mi hai risposto che stasera ti sfoghi con la musica. cosa devo dedurre?

fabiololi ha detto...

per Fra,grazie di aver tirato fuori i Depeche,compagni di lunghissime notti senza sonno.Non so se ho consumato più Depeche o più Enn.Credo che il nome venga da una corrente letteraria francese,se ben ricordo e se l'Enn non s'è mangiato tutti i neuroni.

Roberto Alfatti Appetiti ha detto...

editore chinaski??? mai sentito, un omaggio al grande Hank?
buonanotte a tutti.

Francesco Panella ha detto...

Chinaski è un editore nuovo con un catalogo vario, offre spunti interessanti. Per approfondire
http://www.chinaski-edizioni.com/index.html
Buona giornata