venerdì 2 maggio 2008

Uomo o Manichino ? Brrr..io !

Sarà pure bello



Sarà sicuramente un sex simbol



Avrà sicuramente un gran bel conto in banca



Ma dov'è finita l'essenza della virilità maschile?
Preferisco Sergio Brio, 192 cm per 90 chili, detto " Acciaio ", per la sua forza fisica, per la rudezza, e per l'efficacia del suo gioco ..

Cito rapidamente l’epilogo di una delle più spettacolari partite mai giocate nel campionato Italiano di calcio di Serie A. Partita sensazionale, con un alto valore tecnico, agonistico, tattico, ed individuale. Mi riferisco al Roma-Juventus del campionato 1982-83. La Roma, guidata dal santone Svedese Nils Liedholm aveva iniziato il campionato del dopo Mundial 82 con grande valore ed entusiasmo, e con una squadra che impressionava per continuità e valore tecnico. Alla vigilia della 22ma giornata era saldamente prima in classifica con ben 5 punti di distacco sui campioni d’Italia della Juventus. Il primo tempo finisce sullo 0-0. Nel secondo tempo la Roma aumenta la pressione dinanzi ai circa 80.000 spettatori, e al minuto 62’ lo stadio Olimpico vacilla quando un tripudio generale saluta il gol dell’ottavo Re di Roma, Paolo Roberto Falcao, che con un superbo stacco di testa batte il leggendario Zoff. L’entusiasmo è alle stelle, lo stadio diventa una bolgia infernale, la Roma sta battendo i campioni d’italia della Juventus, collezionando in casa la sua 11à vittoria consecutiva in campionato, e portandosi a +7 dalla Juventus. Da parte sua lo squadrone bianconero non si fa impressionare dall’inferno di Roma, e continua a giocare con insolita freddezza come nulla fosse accaduto. La Roma incomincia con il “torello”, volendo a tutti i costi umiliare i bianconeri.



Ma la reazione della Vecchia Signora è veemente, e al minuto 83’, a 7 minuti dalla fine, la squadra usufruisce di un calcio di punizione dal limite dell’area. A batterlo è sua Maestà Michel Platini. Una punizione perfetta, che aggira la barriera, e si va ad insaccare nell'angolino alla destra di Tancredi, gettando nell’assoluto silenzio i presenti. Passano appena 180 secondi, e da un calcio d’angolo lo stopper della Juventus, il rude Sergio Brio, infila su colpo di testa lo storico gol del 1-2, gettando nella disperazione la squadra Romanista e gli 80.000 dell’Olimpico. Lo stadio diventa un cimitero. Al fischio finale, mentre Brio corre sotto la curva per festeggiare, viene azzannato da un cane poliziotto, probabilmente romanista. Ma " Acciaio " non sente granché, e il quadrupede giallorosso ci rimette la dentiera. Negli spogliatori giallorossi è un dramma, i giocatori non accettano l’umiliante sconfitta davanti al loro pubblico. Il nazionale Bruno Conti è preso da una crisi di nervi, rompe tutto quello che si trova davanti, per poi svenire per un collasso nervoso. La Juventus da una lezione di calcio ai Romanisti, espugnando l’Olimpico e riducendo le distanze in classifica a soli 3 punti. Altro che sfilate di moda e gossip .. David, vai a lavorare, che c'hai ancora du firme e sei cotto ..

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